Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.
Dopo il divieto imposto ai tifosi pisani alla trasferta di Milano due giorni prima della partita, la storia si ripete con i tifosi della Lazio.
Prima sono stati venduti tutti i biglietti del settore ospiti, è stata fatta organizzare la trasferta da Roma e a 48 ore dall’inizio della partita, gli “organi competenti” si sono accorti che tra pisani e laziali non corre buon sangue.
A seguito degli scontri pre Pisa-Verona ormai venire a Pisa sarà difficile un pò per tutti, ma che Pisa-Lazio avesse dei profili di pericolisità lo si sapeva da quando è uscito il calendario i primi giorni di giugno, in più programmata di sera.
Pisa, purtroppo. è stata teatro in questi primi mesi del campionato già di due episodi poco piacevoli. Il 28 settembre, giorno della partita Pisa-AST (Altra Squadra Toscana, n.d.a.), intorno alle 11 del mattino un manipolo di tifosi viola sono arrivati in città, indisturbati, provocando i tifosi pisani e mettendo in scena momenti di guerriglia urbana in zona Fontina.
Stesse scene, con modalità del tutto simili, qualche settimana dopo. Il 18 ottobre alle 15 si gioca Pisa-Verona, e nuovamente intorno alle 11, circa 200 tifosi gialloblu, arrivati con il treno alla stazione di San Rossore, passeggiano per via Contessa Matilde raggiungendo via Piave dirigendosi verso la curva nord. Il percorso misura circa un chilometro, equivalente a un quarto d’ora di cammino. Anche in questa occasione le forze dell’ordine se li sono persi e in via Piave ci saranno scontri violenti tra tifosi del Verona e quelli pisani.
A seguito degli scontri, sono state vietate le trasferte, per tre mesi, ai supporters pisani e veronesi.
Dopo tutto ciò era stata inizialmente consentita, se pur con la limitazione della vendita per i residenti nella regione Lazio del solo settore ospiti e con la tessera del tifoso, la trasferta a Pisa, ma poi, colpo di scena, tutto vietato.
I tifosi laziali adesso si ritroveranno nella stessa condizione dei tifosi pisani a doversi far rimborsare i biglietti già acquistati.
Così non si può andare avanti, il mondo del calcio e della politica deve mettersi ad un tavolo e riflettere bene sui provvedimenti e sui metodi da attuare nei confronti di persone, prima che tifosi, che fanno sacrifici per seguire la proprio squadra del cuore e che si vedono vietare trasferte, organizzate da tempo, a 48 ore dalla partenza.
CARI SIGNORI, CI VUOLE RISPETTO!







